- Diritto Civile raccolta del 2025
- La clausola floor inserita in un contratto di mutuo fondiario non è vessatoria ex art. 34 co. II cod. cons. se formulata in maniera chiara e comprensibile
- I messaggi “whatsapp” e gli “sms” conservati nella memoria di un telefono cellulare sono utilizzabili quale prova documentale e, dunque, possono essere legittimamente acquisiti mediante la mera riproduzione fotografica, con la conseguente piena utilizzabilità dei messaggi estrapolati da una “chat” di “whatsapp” mediante copia dei relativi “screenshot”, tenuto conto del riscontro della provenienza e attendibilità degli stessi
- In caso di risoluzione del contratto di locazione per inadempimento del conduttore, la retrocessione dell'immobile al locatore in via anticipata rispetto alla cessazione naturale del contratto non elide il diritto di quest'ultimo a conseguire al risarcimento del danno perché permane il fallimento del programma contrattuale che le parti si proponevano di realizzare
- L'esercizio del diritto di critica pur avendo rilievo costituzionale va esercitato, anche nell'ambito del contesto lavorativo, sempre nel rispetto dei principi di rango costituzionale dell'onore e della reputazione altrui, non potendo tradursi in una mera lesione del decoro altrui
- L´azione revocatoria ordinaria ex art. 2901 cod. civ. dell´atto di scissione societaria è di competenza del Tribunale delle imprese (e non del Tribunale fallimentare) in quanto, rientrando l´atto in questione tra le operazioni che incidono sulla struttura patrimoniale della società, è richiesta un´analisi approfondita – che è opportuno svolga un Giudice “specializzato”, anche alla luce dell´elevato tasso tecnico della materia (lettura coerente con la ratio della l. n. 27 del 2012, istitutiva delle sezioni specializzate)
- Non vi è alcuna violazione della privacy nel riprendere con telecamere di videosorveglianza il dipendente intento a rubare, poiché deputate, come disciplinato dall'art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, alla tutela del patrimonio aziendale e non al controllo diretto dell'attività lavorativa
- L'annullamento della delibera sulle spese ordinarie, posta alla base del decreto ingiuntivo, non impedisce al giudice dell'opposizione di pronunciare sul merito della pretesa creditoria del condominio
- Il perfezionamento del contratto di mutuo, con la conseguente nascita dell'obbligo di restituzione a carico del mutuatario, si verifica nel momento in cui la somma mutuata, ancorché non consegnata materialmente, sia posta nella disponibilità giuridica del mutuatario medesimo, attraverso l'accredito su conto corrente, non rilevando in contrario che le somme stesse siano immediatamente destinate a ripianare pregresse esposizioni debitorie nei confronti della banca mutuante, costituendo tale destinazione frutto di atti dispositivi comunque distinti ed estranei alla fattispecie contrattuale
- Il rifiuto dell'autorizzazione allo sbarco dei migranti soccorsi in mare non deve qualificarsi come atto politico sottratto al sindacato giurisdizionale ma come atto che esprime una funzione amministrativa da svolgere in attuazione di un indirizzo politico, dà vita alla lesione di diritti inviolabili dell'uomo che giustificano il riconoscimento di un danno non patrimoniale
- In tema di simulazione contrattuale, la controdichiarazione è atto privo di carattere negoziale che non necessita perciò di essere confezionato contestualmente all'atto simulato né di provenire da tutti i partecipanti all'accordo simulatorio
- Il contratto di mutuo integra titolo esecutivo anche quando sia stata contestualmente pattuita tra le parti la costituzione della somma mutuata in deposito o pegno irregolare, con obbligo della banca mandante di svincolarla al verificarsi di quanto convenuto
- In tema di fideiussione omnibus, la nullità parziale è circoscritta ai casi in cui le clausole anticoncorrenziali siano comprovate e pertinenti; la rilevazione d'ufficio della nullità per violazione di norme imperative ha come condizione che i relativi presupposti di fatto, sebbene non dedotti sotto forma di eccezione della parte interessata, siano stati acquisiti al giudizio di merito nel rispetto delle preclusioni assertive e istruttorie
- Il fideiussore non ancora escusso non può essere ammesso allo stato passivo neppure con riserva giacché, ricostruisce la Corte, è diritto non ancora realizzato prima del fallimento del debitore: trattasi, infatti, di credito non ancora sorto e solo eventuale, che non consente, pertanto, il sorgere in capo al fideiussore del diritto di regresso – condizione, secondo tale pronuncia, necessaria e sufficiente per essere ammessi al passivo.
- Solo in presenza di circostanze specifiche ed eccezionali, che rendano il danno più grave rispetto alle conseguenze ordinariamente derivanti dai pregiudizi dello stesso grado sofferti da persone della stessa età, è consentito al giudice, con motivazione analitica e non stereotipata, incrementare le somme dovute a titolo risarcitorio in sede di personalizzazione della liquidazione
- In caso di processo decisionale automatizzato, compresa la profilazione, ai sensi dell'art. 22, paragrafo 1 del GDPR, l'interessato può pretendere dal titolare del trattamento, a titolo di informazioni significative sulla logica utilizzata, che quest'ultimo gli spieghi la procedura e i principi concretamente applicati per utilizzare, con mezzi automatizzati, i dati personali relativi a tale interessato al fine di ottenere un risultato determinato, come un profilo di solvibilità
- Il datore di lavoro, in attuazione del principio di parità di trattamento, deve adottare misure ragionevoli per garantire un ambiente lavorativo inclusivo per i dipendenti con disabilità, di modo che questi possano svolgere l'attività nel rispetto della loro condizione psico-fisica garantendo una prestazione lavorativa utile all'impresa
- È costituzionalmente illegittimo l'art. 29-bis, comma 1, della legge 4 maggio 1983, n. 184, nella parte in cui, facendo rinvio all'art. 6 della medesima legge, non consente alle persone singole residenti in Italia di presentare domanda di idoneità all'adozione internazionale. L'esclusione assoluta delle persone non coniugate lede il diritto alla vita privata e alla libertà di autodeterminazione, riconducibili all'art. 2 Cost. e all'art. 8 CEDU, come parametro interposto ai sensi dell'art. 117, primo comma, Cost.
- La nascita in condizioni di disabilità non è, di per sè, risarcibile in quanto il nostro ordinamento non conosce il diritto a non nascere se non sano, né la vita del nato può integrare un danno-conseguenza dell'illecito sanitario
- Nei casi di ingiustificato frazionamento della domanda giudiziale per il soddisfacimento di un credito, qualora non sia possibile l´introduzione di un giudizio unitario, il giudice è tenuto a decidere nel merito (divieto del non liquet) e terrà conto del comportamento del creditore in sede di liquidazione delle spese di lite – escludendo la condanna in suo favore o anche ponendo in tutto o in parte a suo carico le spese, ex artt. 88 e 92 primo comma c.p.c., integrando l´abusivo frazionamento della domanda giudiziale un comportamento contrario ai doveri di lealtà e probità processuale
- L'irreperibilità del testamento, di cui si provi l'esistenza in un certo tempo mediante la produzione di una copia, è equiparabile alla distruzione, per cui incombe su chi ha interesse alla sua conservazione l'onere di provare che esso fu distrutto o cancellato da persona diversa dal testatore oppure che costui non ebbe intenzione di revocarlo
- È estensibile anche ai rivenditori al dettaglio, pur privi di dolo o colpa, la tutela inibitoria per violazione del diritto d'autore; non integra abuso del processo l'erronea citazione di precedenti giurisprudenziali generati da un'intelligenza artificiale, ove la linea difensiva sia rimasta coerente e priva di intenti dilatori o strumentali
- La polizza fideiussoria non rientra nei contratti assicurativi, bancari e finanziari in quanto non ha natura assicurativa, ma svolge funzione di garanzia si tratta comunque di contratto che esula dall'ambito di operatività dell'art. 5, comma 1-bis, d.lgs. n. 28/2010
- In tema di separazione, la dichiarazione di addebito richiede la prova che la irreversibile crisi coniugale sia ricollegabile esclusivamente al comportamento contrario ai doveri nascenti dal matrimonio di uno o di entrambi i coniugi, ovverosia che sussista un nesso di causalità tra i comportamenti addebitati ed il determinarsi dell'intollerabilità della ulteriore convivenza; di contro, in caso di mancato raggiungimento di questa prova legittimamente viene pronunciata la separazione senza addebito
- Durante il periodo di ferie al lavoratore deve essere assicurata una retribuzione equiparabile a quella che riceve negli ordinari periodi di lavoro, diversamente il lavoratore potrebbe essere dissuaso dall'esercitare il diritto alle ferie in contrasto con i principi sanciti dall'Unione Europea. Di conseguenza, la retribuzione dovuta nel periodo di godimento delle ferie annuali comprende qualsiasi importo pecuniario che si pone in rapporto di collegamento all'esecuzione delle mansioni e che sia correlato allo status personale e professionale del lavoratore
- È legittima la sanzione irrogata dall'Autorità Garante della privacy nei confronti di un ente pubblico sanitario regionale per l'illecito trattamento dei dati personali di pazienti contenuti nelle banche dati aziendali e nel Fascicolo Sanitario Elettronico in violazione degli artt. 5,9,14 e 35 del GDPR. Il trattamento dei dati inseriti nel FSE può avvenire “in chiaro”, ovverosia con l'indicazione del nominativo dell'interessato, solo per finalità di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dell'assistito, ma non è consentito per finalità di stratificazione statistica non necessaria
- I messaggi offensivi e razzisti inviati in un gruppo WhatsApp tra colleghi di lavoro non hanno rilevanza disciplinare e perciò va escluso il licenziamento. La comunicazione gode della tutela della segretezza prevista dall'art. 15 della Costituzione
- È legittima la disapplicazione di un decreto ministeriale che impone l'indicazione esclusiva di "madre" e "padre" sulla carta d'identità del minore, per contrasto con disposizioni legislative primarie e con il diritto del minore alla piena tutela dell'identità personale e familiare nel rispetto dei principi di bigenitorialità e non discriminazione
- Nel contenzioso sulla compensazione pecuniaria per ritardi o cancellazioni dei voli, trova applicazione il Regolamento Bruxelles I bis, che consente la validità delle clausole di proroga della giurisdizione in favore del giudice straniero, anche se sottoscritte online
- In caso di più fondi intercludenti appartenenti a diversi soggetti, l'azione per la costituzione di servitù coattiva di passaggio in favore del fondo intercluso deve essere promossa nei confronti di tutti i proprietari ed avuto riguardo a tutti i percorsi concretamente sperimentabili, poiché essa determina un processo litisconsortile per comunanza dei plurimi rapporti bilaterali, strettamente correlati al fine di consentire il soddisfacimento del vantato diritto. Pertanto, in mancanza dell'integrazione del contraddittorio ordinato dal giudice, il processo va dichiarato estinto, senza che ne derivi il rigetto della domanda
- Ai fini del computo della durata del processo ex l. 89/2001 non può tenersi conto dell'attività dei liquidatori nominati con la sentenza di omologazione del concordato preventivo, perché il concordato si chiude con il passaggio in giudicato della sentenza di omologazione e i liquidatori non sono organi della procedura pubblica, bensì mandatari dei creditori per il compimento di tutti gli atti necessari alla liquidazione dei beni ceduti, di modo che la loro attività non rientra nell'organizzazione del servizio pubblico della giustizia
- In tema di marchi di impresa, l'inclusione di due prodotti nella stessa classe merceologica non è idonea a provarne l'affinità, essendo necessario che gli stessi siano strutturalmente diretti a soddisfare una specifica domanda di mercato, tanto da risultare sostituibili tra loro, essendo prodotti affini, ai sensi degli artt. 12 e 20 del d.lgs. n. 30 del 2005. Sono tali quelli che, per natura e destinazione, risultano fungibili tra loro in maniera tale che la mancanza di precisa distinzione tra i segni identificativi ne comporta il rischio di confusione
- In tema di danno non patrimoniale da lesione della salute, il danno morale consiste in uno stato d'animo di sofferenza interiore del tutto prescindente dalle vicende dinamico relazionali della vita del danneggiato ed è insuscettibile di accertamento medico-legale, sicché, ove dedotto e provato, deve formare oggetto di separata valutazione ed autonoma liquidazione rispetto al danno biologico
- È legittima, sotto il profilo deontologico, e non viola la privacy la registrazione ambientale effettuata da un medico dipendente pubblico senza il consenso del collega, qualora sia necessaria all´esercizio del diritto di difesa e risulti strumentale e proporzionata allo scopo
- La reperibilità lavorativa deve essere qualificata come “orario di lavoro” soprattutto se il lavoratore è obbligato alla presenza fisica sul luogo indicato dal datore di lavoro e se incide sulla facoltà del lavoratore di gestire, per lo stesso periodo, il proprio tempo libero. Di conseguenza, il tempo trascorso nella sede lavorativa per la reperibilità notturna deve essere compensato economicamente in modo proporzionato, anche se non si concretizza in un effettivo intervento lavorativo; la disponibilità del lavoratore a rispondere a eventuali esigenze urgenti giustifica una retribuzione adeguata
- La presenza di un abuso edilizio non incide sulla circolazione e sulla tutela del credito ipotecario, le cui facoltà si fanno valere in sede espropriativa, nel rispetto della normativa urbanistico-edilizia, non essendovi valide ragioni per cui il creditore ipotecario, non responsabile dell'abuso edilizio, debba essere pregiudicato solo perché l'immobile abusivo viene confiscato dal comune per effetto di una sanzione inflitta per l'inottemperanza a un ordine di demolizione, di cui altri devono rispondere
- Ai fini del periodo di comporto per malattia professionale e infortunio sul lavoro, la normativa e il CCNL non richiedono la prova della responsabilità del datore di lavoro né la dimostrazione di colpa. È sufficiente che l'assenza sia riconosciuta come derivante da causa professionale e che sia coperta dall'indennità INAIL, rafforzando il principio che la tutela previdenziale si configura come un sostegno assistenziale, indipendente dalla responsabilità del datore di lavoro
- È illegittimo il licenziamento del lavoratore che, nell'esercizio del diritto di critica, segnali condotte aziendali potenzialmente lesive della salute e sicurezza collettiva, configurandosi tale condotta come espressione della libertà di manifestazione del pensiero e rientrante nella tutela del whistleblower
- La scuola ha un obbligo giuridico di vigilare sulla sicurezza e sull'incolumità degli studenti durante l'orario e le attività scolastiche. Questo obbligo deriva dal “contratto scolastico” e impone di adottare tutte le precauzioni necessarie per prevenire potenziali pericoli, inclusi gli abusi di natura sessuale
- Ai fini della revocatoria di un atto dispositivo anteriore al sorgere del credito, l'elemento soggettivo richiesto ai sensi dell'art. 2901 c.c., è costituito dalla dolosa preordinazione dell'atto, il che implica che il debitore abbia compiuto l'atto stesso con l'intento di pregiudicare il soddisfacimento del credito futuro. Pertanto, è richiesta la prova che il debitore abbia agito in previsione del sorgere dell'obbligazione per rendere più difficile o precludere l'azione esecutiva del creditore, e che il terzo acquirente fosse consapevole di tale intento
- Qualora un minore straniero sia presente temporaneamente sul territorio nazionale e abbia un tutore internazionale nominato dal Console ai sensi dell'art. 5 della Convenzione dell'Aja, la competenza alla nomina del curatore, in caso di conflitto di interessi tra minore e tutore riguardante l'esercizio dei poteri della tutela, spetta in primo luogo al Console. La realizzazione del miglior interesse del minore deve comunque essere garantita, in conformità alla Convenzione di New York sui diritti del fanciullo e pertanto, in via sussidiaria, la nomina del curatore spetta al giudice tutelare del luogo ove il minore ha, in Italia, la sede dei suoi affari ed interessi. Lo stesso giudice tutelare è legittimato a valutare incidenter tantum la riconoscibilità dell'ordinamento italiano della nomina consolare e cioè che non sussistano gli impedimenti di cui all'art. 23 Convenzione stessa. La competenza alla nomina del curatore speciale spetta invece, sempre che non vi sia una valida nomina consolare, al giudice del procedimento in corso o al capo dell'ufficio giudiziario qualora il conflitto di interessi si profili con riferimento ad un procedimento instaurato o da instaurare
- Accesso ai documenti delle istituzioni UE e obbligo di conservazione: superata la presunzione di inesistenza, l'Amministrazione deve fornire spiegazioni plausibili sull'irreperibilità, nel rispetto del principio di buona amministrazione
- L'interesse del minore consiste nel vedersi riconoscere lo stato di figlio di entrambe le figure – la madre biologica e la madre intenzionale – che abbiano assunto e condiviso l'impegno genitoriale attraverso il ricorso a tecniche di procreazione assistita. Il riconoscimento, per sua natura, opera da subito e indipendentemente dalle vicende della coppia e da eventuali mutamenti, al momento della nascita, della stessa volontà delle due donne che hanno fatto ricorso alla PMA e in particolare della madre intenzionale
- La controversia riguardante crediti della cassa di previdenza dei commercialisti è di competenza del giudice del lavoro e non di quello tributario, anche se la riscossione è effettuata mediante cartella di pagamento
- Dal momento che la compravendita è volta a far acquistare al compratore la proprietà del bene trasferito, l'evizione deve ritenersi maturata per il solo fatto che questo esito venga impedito in ragione del diritto vantato da un terzo sullo stesso bene, a nulla rilevando che il compratore conservi il possesso della cosa oggetto di evizione e possa eventualmente invocare l'articolo 1153 cod. civ.
- In tema di procedimento disciplinare, il datore di lavoro è tenuto a provvedere all'audizione del lavoratore che, dopo avere presentato giustificazioni scritte, avanzi richiesta di audizione orale entro il termine di cui al comma 5 dell'art. 7 della L. n. 300 del 1970, con conseguente illegittimità della sanzione adottata in mancanza di tale adempimento
- Il convivente di fatto che abbia prestato un apporto lavorativo effettivo e continuativo all'interno dell'impresa familiare, ha diritto a essere riconosciuto come partecipe dell'impresa stessa. Non può essere escluso in via automatica il riconoscimento dei diritti previsti dall'impresa familiare al convivente di fatto, solo perché privo di un legame di coniugio, parentela o affinità formale con il titolare dell'impresa, dovendosi invece procedere a un accertamento in concreto dell'effettività del contributo prestato
- In tema di diffamazione a mezzo stampa, l'esimente del diritto di cronaca giudiziaria, qualora la notizia sia mutuata da un provvedimento giudiziario, non è configurabile ove si attribuisca ad un soggetto, direttamente o indirettamente, la falsa posizione di imputato, anziché di indagato (anche per essere riferita un'avvenuta richiesta di rinvio a giudizio, in luogo della reale circostanza della notificazione dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari di cui all'art. 415-bis c.p.p.) e/o un fatto diverso nella sua struttura essenziale rispetto a quello per cui si indaga, idoneo a cagionare una lesione della reputazione (come anche nel caso di un reato consumato in luogo di quello tentato), salvo che il giudice del merito accerti che il contesto della pubblicazione sia tale da mutare, in modo affatto chiaro ed inequivoco, il significato di quegli addebiti altrimenti diffamatori
- Sono dati personali, ai sensi del Regolamento (UE) 2016/679, le informazioni identificative del rappresentante di una persona giuridica; non contrasta con il Regolamento l'obbligo nazionale di previa informazione e consultazione dell'interessato, purché non comporti restrizioni sproporzionate al diritto d'accesso ai documenti ufficiali
- L'utilizzo dei permessi retribuiti ex art. 33 della Legge n. 104/1992 per finalità estranee all'assistenza del familiare disabile, tale da interrompere il nesso causale tra assenza dal lavoro e attività assistenziale, costituisce grave inadempimento contrattuale idoneo a legittimare il licenziamento per giusta causa. Il controllo datoriale mediante agenzia investigativa è lecito se finalizzato ad accertare comportamenti fraudolenti o penalmente rilevanti del dipendente
- Il risarcimento del danno non patrimoniale da lesione di non lieve entità può essere liquidato facendo ricorso alla TUN anche al di fuori dei casi in cui la sua applicazione è obbligatoria per legge. In particolare, il giudice potrà impiegare la TUN quale parametro di riferimento per la valutazione equitativa del danno ex art. 1226 c.c. e, quindi, a prescindere dalla data di verificazione dell'illecito.
- In caso di mancata informazione da parte del medico circa i rischi di un intervento sanitario, la domanda di risarcimento deve fondarsi su elementi concreti e adeguatamente provati che dimostrino un danno patrimoniale o non patrimoniale diverso dal danno alla salute. Di conseguenza, in assenza di prove specifiche e di un nesso causale dimostrato tra la mancata informazione e il danno subito, la richiesta di risarcimento per il danno da violazione del diritto all'autodeterminazione non può essere accolta
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È estensibile anche ai rivenditori al dettaglio, pur privi di dolo o colpa, la tutela inibitoria per violazione del diritto d'autore; non integra abuso del processo l'erronea citazione di precedenti giurisprudenziali generati da un'intelligenza artificiale, ove la linea difensiva sia rimasta coerente e priva di intenti dilatori o strumentali
Argomento: Delle nuove tecnologie
Sezione: Sentenze di Merito
“(…) 3. La domanda di condanna ex art. 96 c.p.c.
Si ritiene infine che debba essere rigettata la richiesta di condanna di controparte ex art. 96 c.p.c. avanzata dal reclamante a seguito dell’indicazione, in sede di comparsa di costituzione, di sentenze inesistenti, ovvero il cui contenuto reale non corrisponde a quello riportato.
A seguito delle note all’uopo autorizzate (…) il difensore della società costituita ha dichiarato che i riferimenti giurisprudenziali citati nell’atto sono stati il frutto della ricerca effettuata da una collaboratrice di studio mediante lo strumento dell’intelligenza artificiale “ChatGPT”, del cui utilizzo il patrocinatore in mandato non era a conoscenza.
L’IA avrebbe dunque generato risultati errati, che possono essere qualificati con il fenomeno delle cosiddette allucinazioni di intelligenza artificiale, che si verifica allorché l’IA inventi risultati inesistenti ma che, anche a seguito di una seconda interrogazione, vengono confermati come veritieri.
La reclamata, pur riconoscendo l’omesso controllo sui dati così ottenuti, ha chiesto lo stralcio di tali riferimenti, ritenendo già sufficientemente fondata la propria linea difensiva.
Il reclamante ha (…) chiesto la condanna per lite temeraria ex art. 96 c.p.c., sostenendo che l’abusivo utilizzo dello strumento processuale (attraverso la produzione di dati falsi) avrebbe influito sulla decisione del collegio.
Occorre rilevare come l’indicazione di tali riferimenti giurisprudenziali sia stata posta a fondamento della tesi ab origine sostenuta dalla reclamata, proposta quindi a supporto di una struttura difensiva rimasta immutata sin dal primo grado del giudizio, e oggettivamente non finalizzata ad influenzare il collegio, appuntandosi piuttosto su quanto già indicato (…) in ordine all’assenza dell’elemento soggettivo della malafede dei dettaglianti. (…)
(…) In applicazione dei principi giurisprudenziali relativi all’art. 96 c.p.c., la domanda non può essere accolta, in quanto il reclamante non ha allegato nemmeno genericamente i danni subiti a causa dell’attività difensiva espletata dalla controparte.
Inoltre, il Tribunale ha ritenuto non sussistente l’elemento della colpa grave o della malafede, mancando l’abusività della condotta processuale. Il riferimento a sentenze [continua ..]
Sezione: Sentenze di Merito
(Trib. Firenze, Sez. Imprese., 14 marzo 2025, n. 11053)
Stralcio a cura di Ciro Maria Ruocco
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