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Il consenso al trattamento dei dati personali per l'invio di newsletter promozionali è necessario se manca un rapporto contrattuale oneroso: esclusa l'esimente dell'art. 130, comma 4, d.lgs. 196/2003 per le piattaforme di semplice aggregazione di offerte

Argomento: Della tutela della privacy
Sezione: Sezione Semplice

(Cass. Civ., Sez. II, 13 giugno 2025, n. 15881)

Stralcio a cura di Ciro Maria Ruocco

“(…) 3. - A proposito delle newsletter, è indubitabile che l’invio periodico, da parte del “titolare” (che è il soggetto cui competono le decisioni in ordine al trattamento dei dati personali dell’“interessato”), di informazioni, notizie, aggiornamenti su argomenti specifici (eventi, promozioni, prodotti o servizi) agli interessati agli indirizzi email di questi ultimi rappresenti un trattamento di dati personali, per il quale è richiesto il consenso preventivo, libero, informato e specifico dell’interessato, ai sensi del menzionato articolo 23, salve alcune deroghe, quali (come si è visto) quelle dettate dagli articoli 24 comma 1 lett. b), 130 comma 4, che si verificano quando, nell’ambito di un rapporto contrattuale, il titolare del trattamento utilizzi i dati dell'altro contraente al fine di adempiere alle obbligazioni proprie del rapporto negoziale. (…) (…) Il primo comma dell’art. 130 pone la regola di ordine generale che il preventivo consenso del contraente o utente (“opt-in”) risulta indispensabile per l’invio da parte del titolare di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale mediante l’uso di sistemi automatizzati. Il quarto comma della stessa disposizione, individua una disciplina che si pone in rapporto di eccezione rispetto alla regola generale di cui al primo comma e riguarda l’ipotesi in cui il titolare del trattamento abbia ottenuto le coordinate elettroniche per la posta elettronica nel contesto della vendita di un prodotto. In tal caso, la medesima persona fisica o giuridica può utilizzare tali coordinate elettroniche a scopi di commercializzazione diretta di propri analoghi prodotti o servizi, a condizione che ai clienti sia offerta in modo chiaro e distinto al momento della raccolta delle coordinate elettroniche e ad ogni messaggio la possibilità di opporsi, gratuitamente e in maniera agevole, all’uso di tali coordinate elettroniche qualora il cliente non abbia rifiutato inizialmente tale uso (“opt-out”). Emerge dal tenore testuale della disposizione che l’utilizzo dei dati personali per la commercializzazione dei prodotti non richiede il consenso dell’interessato solo se acquisito “nel contesto della vendita di un prodotto o di un servizio”, e che, al contrario, [continua ..]

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