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Responsabilità della Regione per un incidente con un capriolo. Non è stato provato il caso fortuito

Argomento: Danno da fauna selvatica
Sezione: Sezione Semplice

(Cass. Civ., Sez. III, 10 novembre 2023, n. 31330)

stralcio a cura di Ciro Maria Ruocco

“(…) 1.3.2. - In secondo luogo, non è condivisibile l'affermazione secondo cui “il potere sulla fauna spetta allo Stato”, non alle regioni. Alle regioni la legge attribuisce il potere di “emanare norme relative alla gestione ed alla tutela della fauna selvatica” (art. 1, comma 3, I. 157/92): ed è principio antico ed indiscusso del diritto civile che o l’attribuzione di qualsiasi potere comporta l’assunzione delle connesse responsabilità. 1.3.3. - In terzo luogo, non è esatto affermare che le Regioni “non hanno potere sul singolo animale” selvatico, per due ragioni: -) sia perché stabilire - ad es. - dove allocare la fauna o se ridurne il numero costituiscono altrettante forme di “potere sul singolo animale”, per l’ovvia ragione che il più contiene il meno; -) sia perché l’art. 2052 c.c. subordina la speciale responsabilità ivi prevista alla proprietà dell’animale, non al “potere” su di esso: prova ne sia che tale responsabilità sorge anche quando l’animale sia “smarrito o fuggito”, e dunque anche quando il proprietario non ha più alcun controllo su esso. 1.3.4. - In quarto luogo, l’interpretazione della legge non può non tenere conto dei tempi e dei luoghi in cui essa deve essere applicata. E quando la norma presenti un profilo di incertezza, l’interprete deve “prendere in considerazione non la legge ma il legislatore, e non la lettera ma lo spirito del   legislatore,   e   non   il   fatto   ma   l’intenzione,   e   non   una   parte,   ma l’intero”. Ebbene, l’interpretazione restrittiva dell’art. 2052 c.c. fu affermata per la prima volta trent’anni fa (1996) per fatti avvenuti dieci anni prima (1988), in un caso che riguardava danni alle colture causati da anatre selvatiche provenienti da una riserva di caccia (Sez. 3, Sentenza n. 2192 del 15/03/1996). Quell’interpretazione sorse dunque in un contesto sociale ed economico nel quale erano di là da venire la proliferazione incontrollata della fauna selvatica, le pesanti interferenze di questa con la circolazione stradale, il costante pericolo da essa provocato alla incolumità ed alla vita stessa delle [continua ..]

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