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Utilizzabilità della CTU espletata in altro procedimento ai fini del disconoscimento di paternità

Argomento: Diritto di Famiglia
Sezione: Sezione Semplice

(Cass. Civ., Sez. I, 8 marzo 2023, n. 6929)

stralcio a cura di Ida Faiella

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La Corte d'appello di Reggio Calabria, con sentenza (…) ha confermato la decisione del Tribunale di Locri (…) con la quale, in accoglimento di domanda di disconoscimento proposta dal curatore speciale della minore (…)  è stato dichiarato che la stessa non è figlia di D.D. (…) i giudici della Corte di merito hanno respinto il gravame di A.A., madre della minore, la quale affermava che era interesse della figlia vivere nella serenità del nucleo famigliare (…) rilevando che dovesse essere confermata l'utilizzabilità della CTU espletata in altro giudizio, di disconoscimento, attivato dal padre naturale E.E., definito con pronuncia in rito di inammissibilità per carenza di legittimazione attiva dell'attore e che l'esclusione della paternità biologica del D.D. doveva essere desunta sia dal rifiuto dello stesso di sottoporsi al prelievo di un campione biologico ai fini dell'esame del DNA, sia dalle testimonianze (…) (…) Avverso la suddetta pronuncia A.A. propone ricorso per cassazione (…) nei confronti di (…) curatore speciale della minore (…). 1. La ricorrente lamenta: a) con il primo motivo, la violazione e/o falsa applicazione, ex art. 360 c.p.c., nn. 3 e 5, dell'art. 116 c.p.c., per avere la Corte d'appello erroneamente considerato utilizzabile la CTU espletata in altro giudizio definito con sentenza di inammissibilità, mentre la consulenza espletata nel giudizio di primo grado non aveva avuto alcun esito; b) con il secondo motivo, la violazione o falsa applicazione, ex art. 360 c.p.c., nn. 3 e 5, dell'art. 116 c.p.c. e artt. 231 e segg. e art. 2727 c.c., per avere la Corte d'appello sia ritenuto esserci la presunzione di paternità del E.E., non parte del giudizio (…) sia ritenuto provata una paternità quando la prova non c'era; c) con il terzo motivo, la violazione e falsa applicazione, ex art. 360 c.p.c., n. 3, degli artt. 116 e 246 c.p.c., in relazione alla testimonianza della teste (…) che si riteneva nonna della piccola ed alla sua capacità a testimoniare; d) con il quarto motivo, la violazione e/o falsa applicazione ex art. 360 c.p.c., nn. 3 e 5, degli artt. 2 e 30 Cost., e art. 263 c.c., art. 8 della CEDU, 24 della Carta dei diritti fondamentali UE, 6 della Convenzione Europea sull'esercizio dei diritti dei minori del gennaio 1996 (…) avendo la Corte erroneamente perseguito il [continua ..]

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