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Vincoli culturali di destinazione d'uso: possibili con adeguata motivazione per beni materiali e testimonianze immateriali

Argomento: beni culturali
Sezione: Adunanza Plenaria

(Cons. St., Ad. Plen., 13 febbraio 2023, n. 5)

stralcio a cura di Davide Gambetta

FATTO […] 2.1. La società appellante è titolare del ristorante […] in uno dei locali posti al piano terra del complesso immobiliare denominato […]. Tale edificio – in origine di proprietà di un ente pubblico - è stato dichiarato di interesse storico artistico, ai sensi dell’art. 10, comma 1, D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), con D.M. del 22 agosto 2006[…]. […] 3.1. […] il decreto ministeriale […] oltre a dichiarare l’interesse particolarmente importante dell’immobile (ristorante) con le opere e gli elementi di arredo ivi conservati, ha pure richiamato, quale parte integrante della dichiarazione di interesse culturale, la relazione storico-critica predisposta durante l’istruttoria, che riveste particolare importanza sulla perimetrazione della portata, oggettiva e soggettiva, del vincolo di tutela. […] DIRITTO […] 1.2. È qui dunque controversa la legittimità di un decreto, con cui il Ministero della Cultura, pur dichiarando ai sensi dell’art. 10, comma 3, lett. d), l’interesse particolarmente importante di cose materiali, individuate tanto in un’unità immobiliare all’interno di un edificio (già dichiarato di interesse culturale) quanto nelle opere e negli elementi di arredo conservati al suo interno: - ha tutelato l’immobile quale “ristorante”, valorizzando, dunque, l’attività commerciale in esso esercitata; - ha evidenziato un interesse culturale per “riferimento” a specifici fatti ed eventi riguardanti la storia, artistica e culturale, della comunità nazionale e locale di cui la cosa tutelata ha costituito la sede o reca testimonianza; - ha applicato anche i principi enunciati dall’art. 7 bis del D. Lgs. n. 42/04 in materia di ‘espressione di identità culturale collettiva’, a sua volta recante un rinvio alle Convenzioni Unesco in materia di ‘patrimonio cultuale immateriale’; - ha integralmente recepito le prescrizioni recate nella richiamata relazione storico critica, ivi compresa l’esigenza di garantire la conservazione, oltre che degli aspetti architettonici e decorativi, anche della ‘continuità d’uso’ esplicata negli aspetti legati alla tradizione culturale di convivialità del locale. […] L’ammissibilità di un vincolo culturale di destinazione d’uso: gli orientamenti della giurisprudenza e il contrasto esegetico. […] 2.4. In sintesi, tre sono le soluzioni prospettabili rispetto alla prima questione di diritto deferita dalla Sezione: - [continua ..]

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